La sanità siciliana, lo sappiamo, è stata colpita pesantemente dalla crisi pandemica che però ha anche avuto il merito, se così si può definire, di portare alla luce lacune ed inefficienze evidentemente precedenti alla pandemia ma che attraverso il covid si sono amplificate a dismisura.
Inutile ribadire la subalternità della nostra provincia a quella di Catania, oggi nostro malgrado punto di riferimento per moltissimi siracusani che preferiscono curarsi negli ospedali etnei e la vicenda del nuovo ospedale di Siracusa, una vera e propria “tela di Penelope”, ne è la cartina di tornasole.
Ci siamo battuti in questi anni per il potenziamento degli ospedali della zona sud e per difendere – con successo – la Breast Unit all’ospedale di Lentini, vera eccellenza regionale, senza dimenticare le lotte per il potenziamento del 118, la stabilizzazione dei precari e per gli ospedali di comunità anche a Pachino e a Palazzolo Acreide.
Oggi la situazione degli ospedali provinciali continua ad essere certamente critica, soprattutto nella zona sud, mentre il progetto per il nuovo ospedale di Siracusa, nonostante l’impegno di S.E. il Prefetto, procede troppo lentamente.
Per questo, è necessario riportare Siracusa al centro degli interessi sanitari regionali, velocizzando i tempi del nuovo ospedale e potenziando al massimo le strutture esistenti.