La vicenda del canale Galermi, seguita sin dall’inizio della legislatura con attenzione e scrupolo, ha evidenziato con chiarezza i limiti attuali della gestione delle acque siciliane. L’attività dei consorzi di bonifica è bloccata da un commissariamento perenne e una legge, di cui sono relatore, si trova ad oggi volontariamente insabbiata in commissione. Ma l’altro dato preoccupante è che si stimano perdite negli impianti idrici siciliani di circa il 50% rispetto alla portata teorica, uno spreco di acqua inaccettabile e totalmente insostenibile.
Appare evidente quindi la necessità di avviare una seria interlocuzione con il Governo regionale e nazionale per porre rimedio alla situazione, sbloccando la legge sui consorzi di bonifica e ripartendo dai 31 progetti finanziabili attraverso il PNRR, bocciati in blocco dal ministero per le Politiche agricole.