“La Sicilia diventi la piattaforma energetica dell’Italia ma l’isola deve godere di prezzi più vantaggiosi per il consumo energetico che oggi hanno un costo superiore rispetto alle altre regioni italiane”. Lo afferma il parlamentare regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo, in merito alla questione del caro energia che rischia di polverizzare numerose aziende siciliane.
“I nuovi Governi, regionale e nazionale, avranno il compito – spiega il deputato regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo – di combattere il caro energia, che sta uccidendo le aziende e mandando sul lastrico le famiglie. Per questo, è auspicabile che si mettano da parte le posizioni ideologiche sulle fonti energetiche”.
“A cominciare dal fossile: il piano di Transizione ecologica – analizza l’On. Cafeo – deve comprendere anche le aziende legate al Petrolchimico, la cui presenza, in Sicilia, è massiccia e costituisce una fetta importante della ricchezza dell’isola ed una quota significativa dell’Italia. In un momento drammatico per il nostro paese, che non ha un’autonomia energetica, abbandonare il Petrolchimico sarebbe un gravissimo errore, del resto, le aziende, da tempo, si sono dette pronte ad una riconversione capace di abbattere le emissioni di C02. C’è ancora margine per rimediare e provare ad allargare le maglie del Piano di Transizione ecologica”.
Il parlamentare regionale di Prima l’Italia apre alle altre fonti energetiche, tra cui il gas e le rinnovabili.
“Allo stesso tempo, la Sicilia ha il dovere – spiega Cafeo – di candidarsi ad ospitare impianti per lo sfruttamento di altre fonti energetiche. Penso ai rigassificatori che devono essere realizzati nell’isola: ne sono previsti due, uno a Gela, l’altro a Porto Empedocle ma è necessario che la prossima amministrazione regionale non intralci, con i lacciuoli della burocrazia, investimenti importanti e strategici già pianificati. Di pasticci ne sono stati commessi abbastanza, come nel caso del rigassificatore a Siracusa, fatto sfumare dall’allora Governo regionale che rinunciò ad un investimento pari a 700 milioni di euro”.
“Naturalmente, non bisogna dimenticare – conclude Cafeo – le altre risorse energetiche, tra cui le rinnovabili: il solare e l’eolico hanno le stesse priorità, per cui occorre consentire alle aziende di poter investire senza intralci. La strada, per loro, deve essere spianata, ma la Sicilia, candidandosi a diventare una piattaforma energetica nazionale, non può rinunciare a degli sconti per i consumatori”.